Vogliamo il cambiamento

07.05.2014 14:00

Vogliamo il cambiamento

Vogliamo ridare a Sassuolo una  buona politica che questa città si merita,concentrandosi sull’ intelligenza, passione, energia e che si concentri intorno a questioni di rilievo , invece di trovarsi prigioniera della autoreferenzialità degli schieramenti.  Occorre  perciò ridefinire i valori ideali, per restituire speranza, fiducia nel futuro senza di cui ogni impresa per migliorare il paese diviene un vano sogno. Purtroppo al giorno d’oggi     anche la buona politica soffre di solitudine, perché sta indebolendosi la partecipazione. Niente giustifica la non partecipazione alla politica. Se la politica è prevalentemente cattiva e rende marginale o irrisa quella buona, è prima di tutto responsabilità nostra come cittadini. Il nostro impegno, il nostro dovere di informarci, dire la nostra, partecipare, scegliere renderebbe la politica migliore, le istituzioni più vicine ai cittadini, gli eletti con il nostro voto più competenti, rigorosi, coerenti. Il nemico più grande non solo della buona politica ma è l'indifferenza. L’egemonia del presente domina lo spazio del dibattito nel nostro paese. Bisogna immaginare una politica capace, attraverso decisioni alte e partecipate e sopratutto pensare le ricadute di ogni singola scelta sulla generazione futura. Nel nostro Paese ha perso di significato il concetto di una classe dirigente responsabile, preoccupata anche dell’interesse generale  fiera di dirigere, non sfacciata nell' esigere. Dedita per prima a dare il buon esempio. Le élite che si sono andate a formare con il tempo sono forti nel consenso e deboli in competenze; il ricambio avviene ancora troppo per cooptazione. Chi ha a cuore il futuro di Sassuolo,deve pensare alla formazione di una classe dirigente di qualità, per fare riforme e così ritornare alla crescita e sapere che molto dipende da loro e per questo deve molto preoccuparsi delle scelte da fare. La crisi rende necessario per ognuno di noi dare un contributo per tenere unito il Paese e a fare gli interessi generali, mettendo da parte gli interessi di bottega. Tutti insieme pensiamo al bene comune e ad avere unità d’intenti .Rifondiamo il rapporto tra politica e cittadini e mandiamo a casa gli storici protagonisti della politica ,come  chi come mestiere ha fatto il Sindaco per diversi anni e come lavoro  forse non ha mai fatto altro o chi ha preso una nave e poi è sceso in tempo prima d’affondare per poi prenderne un’altra e fare sempre lo stesso viaggio verso il Comune di Sassuolo.  La  buona politica deve chiedere ai cittadini  di scendere in campo per rinnovare il paese e le sue istituzioni. La buona politica deve essere fatta di competenza , spirito di servizio, buon senso, giustizia sociale, pragmaticità e dall’idea fondamentale che ciascuno è responsabile ella comunità presente, in cui vive ed opera e della comunità futura che lascerà in eredità ai propri figli e  spetterà proprio alla società civile, il compito di impegnarsi per essere motore di quel cambiamento. Per la disaffezione all’impegno politico e la distanza fra una classe dirigente, le istituzioni e i cittadini,servono e sono indispensabili per la riforma della politica, il suo rinnovamento, l’ispirazione democratica e la volontà di partecipazione, l’esperienza individuale, l’apporto dei movimenti territoriali, un movimento collettivo basato su principi quali la trasparenza, onestà, buonsenso, concretezza e in primo luogo spirito di servizio per la propria comunità. I valori fondanti: “- lo spirito di servizio e senso del dovere;- trasparenza e coerenza;- integrità e sobrietà delle persone;- il rispetto della legalità e delle regole, contrastando ogni forma di connivenza con le attività di tutte le mafie;- partecipazione diretta e coinvolgimento nelle scelte;- cultura democratica e solidarista; - la pacatezza nel confronto politico e il riconoscimento del giusto. I modelli di comportamento: - la responsabilità e la trasparenza, la tempestività nelle decisioni e nell’operatività, efficienza, efficacia. Mettere in atto, nella sfera Amministrazione e politica, nuovi sistemi di valutazioni affidabili e trasparenti ,per questo motivo ci vuole trasparenza e chiarezza delle procedure, buona politica, tavoli di confron-to e attività di controllo, necessità di una nuova cultura dell’Amministrazione. Occorre migliorare la PA, ristabi-lendo un nuovo “patto di fiducia” con i cittadini, secondo i principi di efficienza e trasparenza. Bisogna ritornare ai vecchi insegnamenti come quelli lasciati d’Aristotele: che diceva che il compito della politica  è soprattutto il creare amicizia tra cittadini, cioè legame sociale. La virtù"altrove". Quando si sente dire che occorre promuovere il rinnovamento della classe dirigente e bisogna"allevare" nuove leve politiche, il linguaggio tradisce l’orizzonte culturale: quel ricambio che tutti a parole dicono necessario ma che, secondo l’idea dell’allevamento, è perpetua-zione dello status quo che produce cloni. La società civile è l’insieme delle persone, delle associazioni, dei gruppi di coloro che dedicano o sarebbero disposti, se solo ne intravedessero l’utilità e la possibilità, se i canali di parte-cipazione politica non fossero inospitali, a dedicare spontaneamente e gratuitamente passione, competenze e risor-se a ciò che chiamiamo il bene comune. C’è più sapienza pratica lì che in tanti studi accademici, libri, dossier. È tempo di cambiare!!!! Gli amministratori locali, in questi giorni, sono i veri protagonisti della tenuta del Paese. Noi dell’Associazione Conto Anch’io Sassuolo intanto siamo vergini da questa Politica,perché non ci siamo mai entrati dentro e perciò possiamo far bene o possiamo sbagliare: ma noi ci siamo. C’è la casta di chi sta rinchiuso nelle sedi di Partito e c’è l’anticasta come Noi che tutti i giorni incontra cittadini, parla, ascolta. Non è il tempo delle verità prestabilite e non abbiamo bisogno di soloni che ci indichino la via. L’innovazione profonda, non il sistema dell’usato sicuro. Noi vogliamo restituire un orizzonte a Sassuolo, un Paese pieno di talenti e opportunità. Dobbiamo accendere i riflettori sul ceto medio, in particolare sui lavoratori dipendenti del settore privato e di quello pubblico. Sono loro la risorsa-chiave per il rilancio dei nostri consumi e delle nostre aspettative verso il futuro. Oggi la middle classe di Sassuolo è impoverita e sfiduciata, si sente tartassata e “tradita”, cerca e non trova una vera rappresentanza politica dei propri interessi. Dobbiamo diffondere la cultura della misurazione, perché la valutazione delle nostre azioni sia oggettiva, trasparente e soprattutto concreta. Il nostro Paese ha bisogno di una scossa d’ambizione e d’orgoglio, di innovare e di pensare in grande, di costruire qualcosa che non c’era, di esempi credibili - di persone oneste e di Sassolesi che abbiano voglia di battersi per lasciare ai figli più speranze che debiti. Alla classe politica sono clamorosamente mancate, finora, visioni ed energie per rilanciare il Paese. Sassuolo ha già consumato la sua rendita: nessuna scelta strategica, nessuna riforma coraggiosa. Eravamo un Paese che coltivava leadership. Oggi siamo un Paese che si consuma nelle followership .Il nostro Paese è stato la vittima della “trappola del consenso” cesserà l’obiettivo della sopravvivenza di gruppi di potere, e si sforzeranno di adattarsi alla realtà del paese da rappresentare. Se la partecipazione individuale dei cittadini e quella collettiva di gruppi e associazioni che devono poter mantenere la loro identità. Promuovere leadership vere, legittimate da un consenso democratico e una vera competizione delle idee e degli interessi. una lunga gara di resistenza dove tante persone partecipano, dove arrivare è la cosa importante. essere lasciati liberi di esprimere fino in fondo il proprio potenziale. È urgente attivare risorse e pensiero contro la visione  di declino: da troppo tempo la politica ha smesso di mobilitare le passioni e le idee. Sassuolo non è condannato solo a difendersi dalle incognite del futuro ma possa e debba valorizzare le proprie potenzialità tanto e più degli altri grandi paesi. Per proporre un progetto vincente e credibile, quelle forze dovranno costruire, con reciproco rispetto e apertura, un messaggio e un programma convincente, capace di raccogliere consensi oltre gli steccati tradizionali  degli schieramenti di destra e di sinistra. Dobbiamo perciò prepararci alla  “Corsa verso un  Sassuolo migliore”perciò dobbiamo allenarci  alla responsabilità,alla condivisione degli obiettivi,dei successi,delle sconfitte e delle colpe, al dialogo all’ottimismo, alla coerenza, politica, civile, sociale, al rispetto. Per correre una gara verso il futuro bisogna però anche essere capaci di co-struire la nostra muscolatura politica ed istituzionale spesso debolina assai. Dobbiamo riuscire a ritrovare concen-trazione culturale, spessore morale, entusiasmo collettivo. Serve buona politica come «arte di governare», con il «coraggio» di assumersi la responsabilità di scelte«dolorose, impopolari». Si può paragonare la guida di un Paese all'esperienza quotidiana di chi dirige una azienda. «Usciamo dalla cultura prevalente del dire rispetto al fare». La crisi rende necessario per ognuno di noi dare un contributo per tenere unito il Paese e a fare gli interessi generali, mettendo da parte gli interessi di bottega. Tutti insieme pensiamo al bene comune e ad avere unità d’intenti . Ri-fondiamo il rapporto tra politica e cittadini, per dare ai Sassolesi la possibilità di contribuire a ricostruire in tutto e per tutto il proprio paese. E perciò riappropriamoci della Nostra Città e amministriamola da Cittadini senza bisogno di un Guru o di un Super Uomo e prima di dire che bisogna cambiare i Sassolesi,dobbiamo cambiare Sassuolo e chi lo Amministra così indegnamente. Formiamo una nuova classe dirigente fatta con democrazia da cittadini  e mandiamo a casa gli storici protagonisti della politica di Sassuolo.

Alessandro Rocchi Candidato Consigliere della Lista civica Conto Anch’io a Sassuolo
PER UNA NUOVA POLITICA, ANCH’IO POSSO DECIDERE
E-Mail: sassuolocontoanchio@libero.it                   Tel. 346-7310852 Fax. 0536-1847553
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non ci sono cose di destra e di sinistra
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